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LA MOBILITA' PER I DIPENDENTI PUBBLICI, REGOLE E FUNZIONAMENTO
LA MOBILITA' PER I DIPENDENTI PUBBLICI, REGOLE E FUNZIONAMENTO.
Per mobilità per il dipendente pubblico, nella fattispecie per il dipendente in ambito sanitario, si intende lo spostamento del dipendente con contratto a tempo indeterminato, nell'ambito della stessa azienda, quindi da una U.O. all’altra all’altra, oppure tra aziende diverse. Tale spostamento può avvenire in via definitiva o per un periodo limitato e prestabilito di tempo.
Quattro tipi di mobilità
- Interna
- Volontaria
- Compensativa
- Comando
La mobilità interna
Per mobilità interna si intende lo spostamento del dipendente nell'ambito della stessa azienda, la più
comune è quella che solitamente avviente tra una U.O. ad un’altra.
Per mobilità interna si intende lo spostamento del dipendente nell'ambito della stessa azienda, la più

La mobilità interna può essere:
- Ordinaria: gli spostamenti per mobilità avvengono in seguito ad un bando interno, il quale prevede la creazione di una graduatoria che tenga conto di anzianità e dei titoli specifici utili per l'U.O. in questione.
- D’urgenza: è lo spostamento provvisorio (di norma massimo 30 giorni) per motivi con carattere di urgenza.
- D’ufficio: per gestione di risorse critiche al fine di risolvere problematiche di un’U.O. Per risorsa critica si intende quella persona che, per diverse motivazioni, non è in grado di ricoprire appieno le mansioni previste in quella U.O. Questo può essere secondario a problematiche relazionali/organizzative oppure limitazioni impartite dal medico competente.
La mobilità volontaria
Questo tipo di mobilità prevede che il dipendente interessato a spostarsi da un’amministrazione ad un’altra, partecipi ad un bando di mobilità in entrata indetto dall'azienda pubblica accettante.
I bandi di mobilità in ingresso, vengono pubblicati qualora non risultano essere presenti graduatorie attive per la specifica categoria professionale e, di norma, prima dell'indizione di un concorso pubblico.
Il bando di mobilità prevede di norma la creazione di una graduatoria sulla base di titoli, o eventuali prove selettive. Nel bando sarà indicato se il dipendente dovrà aver superato il periodo di prova (6 mesi per il dipendente a tempo indeterminato, dall’inizio del contratto) e vi deve essere il nulla osta dell’amministrazione di appartenenza.
Qualora un dipendente volesse attivare una mobilità presso un'azienda che non ha alcun bando in entrata attivo, potrà comunque presentare istanza, segnalando formalmende a quest'ulitma disponibilità per il proprio profilo professionale. Ovvio che, in questo caso, la valutazione della domanda e l'eventuale accoglimento resta a totale discrezione dell'azienda accettante.
I criteri che devono essere necessariamente inseriti nei bandi di mobilità pubblicati dalle aziende, sono stabiliti dal CCNL,e sono:
- Il rispetto della categoria e del profilo professionale dei dipendenti in relazione al posto da coprire;
- L’indicazione delle procedure e dei criteri di valutazione;
- La possibilità di partecipazione consentita a tutti i dipendenti in possesso dei requisiti di esperienza e competenza indicati nel bando;
- La mobilità non comporta l’inizio di un nuovo rapporto di lavoro;
- Il fascicolo personale segue il dipendente trasferito.
Fermo restando che l’attivazione della mobilità richiede il consenso dell’azienda di appartenenza la partecipazione al bando può avvenire anche senza il preventivo assenso della stessa.
Ogni dipendente che prende parte a corsi di formazione o aggiornamento come corsi post-universitari, master o specializzazioni, deve impegnarsi a non accedere ad alcuna mobilità volontaria fino a che non siano trascorsi due anni dal termine della formazione.
Inoltre, in caso vi sia carenza di organico, il personale neo assunto non può accedere alla mobilità prima che siano trascorsi due anni dall’assunzione. Alcune amministrazioni, al momento della stipula del contratto a tempo indeterminato, possono prevedere un vincolo temporale di permanenza del dipendente, prima che egli possa partecipare a mobilità.
La mobilità compensativa
La mobilità compensativa prevede un interscambio tra dipendenti provenienti da due aziende diverse:
I soggetti interessati devono appartenere necessariamente allo stesso profilo professionale (es. infermiere cat. D, OSS cat. BS, ecc.), mentre non è necessario che siano inquadrati nella stessa fascia economica.
Per effettuare una mobilità compensativa è necessario che entrambi i dipendenti facciano richiesta alle proprie aziende di appartenenza, queste che possono accordare o meno lo scambio, sulla base di eventuali problematiche organizzative/gestionali.
Il Comando
Questo tipo di mobilità prevede che il dipendente si trasferisca provvisoriamente per un periodo massimo di 2 anni, presso un’amministrazione che, per esigenze organizzative o di carenze di organico, sia in grado di accoglierlo.
Il comando è disposto dall’amministrazione che ha esigenze di servizio, a tempo determinato e in via eccezionale. Il passaggio da un’amministrazione all’altra permette di coprire posti vacanti presso l’amministrazione ricevente.
Il comando è un’assegnazione temporanea che avviene per “motivate esigenze organizzative”. Per ottenere una mobilità per comando è necessaria, da un lato, la richiesta formale all’amministrazione ricevente e, successivamente, l’autorizzazione da parte dell’amministrazione di appartenenza.
Le amministrazioni devono in ogni caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti in organico da ricoprire attraverso passaggio diretto di personale da altre amministrazioni, fissando preventivamente i criteri di scelta.
Il trasferimento è disposto dopo aver ottenuto parere favorevole dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici in cui il personale è o sarà assegnato sulla base della professionalità in possesso e in relazione al posto ricoperto o da ricoprire.
Tutti i dipendenti che si trovano a “spostarsi” da una realtà ad un’altra, non interrompono mai il contratto lavorativo né il rapporto di lavoro, ma cambiano esclusivamente il datore di lavoro. Per questo motivo ogni dipendente porta con sé la fascia economica ottenuta nella precedente amministrazione.
Tutte le tipologie di mobilità necessitano dell'autorizzazione preventiva dell'ente di appartenenza: ad esso spetta infatti la concessione o meno, e le modalità e le tempistiche del trasferimento.